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E’ Arrivato il ‘Black Friday’

Francesco Degortes No Comments

E’ Arrivato il ‘Black Friday’

Ci siamo, il tanto atteso Black Friday è arrivato, ma cos’è e come è nato il Venerdì Nero?

Partiamo dicendo che non é un giorno festivo: sul calendario non è Rosso, ma Nero. E’ la giornata dello shopping conveniente, che da il via ai saldi natalizi. Il Black Friday cade l’ultimo venerdì di Novembre il giorno dopo il Thanksgiving Day (giorno del ringraziamento).

In questa giornata tutti i negozi applicano sconti spesso e volentieri superiori al 50/70 %, e la gente impazzisce letteralmente tanto da accamparsi fuori dagli shop pur di accaparrarsi i prodotti desiderati. Non son mancati negli anni episodi molto sgradevoli legati a questa giornata.

Il Black Friday è sicuramente giorno di festa invece per commercianti e markettari vari, i primi perché rimpinguano abbondantemente le loro casse e i secondi perché possono sbizzarrirsi inventando strategie e slogan d’ogni sorta, purché efficaci.

Le strategie più utilizzate sono senza ombra di dubbio, l’utilizzo delle mail promozionali sui clienti Vip ai quali vengono riservati sconti molto vantaggiosi, le campagne sui social per creare engagement tramite banner e immagini emozionali e sfruttando inoltre la vicinanza con il Natale.

Ma una delle costanti che si trova nelle campagne legate al Black Friday è quella di creare l’urgenza: non farti scappare l’occasione, è solo per oggi. Do it! don’t think.

A differenza degli USA, in cui la gente si riversa nelle vie dello shopping, in alcuni casi , accampandosi letteralmente davanti ai negozi, in Italia questa giornata è quasi esclusivamente un evento on-line, dove siti come Amazon, eBay, Zalando, la fanno da padroni.

Nel nostro paese è sbarcato solo da pochi anni, ma sta diventando un evento sempre più importante, per commercianti e consumatori tanto da registrare ogni anno, incrementi a due cifre sulle percentuali di vendita.

Ma quando è nato il Black Friday?

Nessun dato certo sull’origine del nome. C’è chi sostiene che derivi dal traffico che, in questa giornata, congestiona le principali metropoli statunitensi. Il termine, la prima volta, sarebbe stato coniato a Filadelfia. Secondo altri, si rifarebbe ai libri contabili dei commercianti, dove le perdite vengono segnate in colore rosso, mentre i guadagni in nero.

Il primo ‘Black friday’ sembra risalire al 1924 quando, nel giorno successivo al Ringraziamento, Macy’s organizzò una parata per celebrare l’inizio dello shopping natalizio, mentre il primo utilizzo del nome dovrebbe risalire al 1951, il termine Black Friday faceva riferimento alla pratica dei dipendenti di dichiararsi malati la mattina seguente al Thanksgiving per farsi il week-end lungo: da giovedì a domenica. Nel 1961 il nome veniva utilizzato dalla polizia di Philadelphia per indicare il venerdì di shopping sfrenato che causava inevitabilmente grossi disagi nella circolazione sulle strade e nei negozi.

Io però ho un’altra teoria, non supportata da prove, ma che ritengo più plausibile: Ve la racconto.

Pittsburgh Novembre ’48

Tom: Hey Kate you look tired!

Kate: Oh yes Tom! Today was a really Black Friday. I did seven hundred receipts

Philadelphia Novembre ‘49

Marie: Tomorrow for my birthday we can go somewhere?

Rob: No chance, all the people living in this country will flood the streets, will be a Black Friday for traffic. Better next week.

Albuquerque novembre ‘50

Jesse: Yo, let’s have a beer, Man?

Walt: Ya , I need.

Jesse: What happened to your face, yo?

Walt: A guy in the shop first stole me the gift for my daughter and than punched my face. Really a Black Friday

Jesse: Oh Yes, as your eye, Yo

New York Novembre ’51

Daenerys: I have an idea for the campaign in late November.

Jon: Tell me!

Daenerys: Hurry up, Black Friday is coming.

Jon: We should create a barrier to block customers. Ahahah

Daenerys: We put two dragons at the door. Aahahah

 

Ecco credo che sia andata pressappoco così.

Ci sentiamo al Cyber Monday

 

Sicurezza Informatica

Francesco Degortes No Comments

Arturo va in Città


 

Era la prima volta che Arturo calpestava le vie di quella città, era affascinato e distratto da tutto quel luccicare dalle costruzioni maestose, sorrideva e il cuore batteva forte, il suo sguardo come riflesso saltava da una vetrina all’altra, ed era tutto lì, ogni cosa che avesse voluto l’avrebbe potuta avere.

Entrò in un negozio e comprò un cappotto di quelli alla moda: sai che invidia quando l’avrebbero visto passeggiare con la sua Adelina per le vie del paese. Lui abituato alla campagna, i quattro vicini che conosceva dai tempi delle elementari, la vita lenta, cadenzata dai doveri giornalieri, una bella vita sia chiaro, ma davanti a se aveva il sogno. Quella realtà fino a pochi minuti prima sconosciuta, era come la combinazione di una cassaforte.

Pensava a quanto era magico questo nuovo mondo quando imboccò quel vicolo. L’insegna recitava: mondo selvaggio, dove le regole non esistono, esistono solo le illusioni. Svoltato l’angolo vide un’insegna luccicante in lontananza, il posto era sicuramente quello. Accelerò il passo senza badare troppo a ciò che lo circondava, alle luci sempre più rare e soffuse, i cassonetti ribaltati e semi bruciati al bordo della strada.

Quando aprì gli occhi la prima sensazione che provò fu il freddo. Diede un’occhiata in giro e capì che oltre al cappotto anche il suo borsello era sparito.

– Si sente bene?

– Si, penso di si.

– Venga l’accompagno in questura a sporgere denuncia.

Arturo si voltò, l’insegna in lontananza era accesa- chissà che c’era in quel “mondo selvaggio” – pensò.

Tranquilli, il povero Arturo è tornato alla sua vita senza troppi strascichi legati all’accaduto.

Ma accantonata per un secondo la vita reale, nel mondo virtuale, nel www, nella rete quanti di noi si trovano o si sono trovati o potrebbero trovarsi nella sua stessa situazione?

Il problema della sicurezza informatica, in particolar modo la parte legata alla “vita online”, è un tema su cui oggi va posta sempre maggiore attenzione: «Primo problema: gli oggetti dell’età digitale – dagli smartphone agli aerei – non sono progettati per essere sicuri e protetti da eventuali attacchi informatici. Secondo: il cybercrimine è diventato un affare per professionisti. Terzo: nel settore sbarcheranno presto anche i terroristi». Eugene Kaspersky

L’informatico russo, fondatore e presidente di Kaspersky Lab ha lanciato questo monito in occasione del lancio della versione 2016 dei suoi prodotti di punta, Internet Security e Internet Security – Multi-Device.

Oggi tutti posseggono un computer o un cellulare o altri dispositivi pieni di informazioni personali,codici, password che se finissero nella mani sbagliate creerebbero problemi di non poco conto all’Arturo di turno. Come difendersi?

Sicuramente il primo passo è essere consapevoli dei rischi che si corrono ed avere quindi un atteggiamento accorto nell’utilizzo dei sistemi informatici e delle informazioni in essi contenute: tenere sempre gli strumenti (pc, tablet, cellulari etc.) in luoghi sicuri, accessibili solo a personale autorizzato e protetti da password o codici di sblocco evitare di accedere a siti poco sicuri, e fare sempre il backup dei dati. Per ciò che riguarda le aziende sarà fondamentale una fase di autenticazione dell’utente che utilizza i sistemi e di tracciamento delle operazioni effettuate. Molto utili sono inoltre campagne di sensibilizzazione rivolte ai lavoratori (security awareness) che educano l’utente su quelli che sono i comportamenti di base per un utilizzo in sicurezza dei sistemi, attuabili tramite: formazione in aula; e-learning; immagini mirate sul desktop e sulla schermata di blocco dei dispositivi aziendali; una sezione dedicata alla sicurezza nel portale intranet aziendale; poster di sensibilizzazione nelle aree di aggregazione e passaggio dell’azienda. In secondo luogo sarà fondamentale fornirsi di strumenti atti a proteggere, rilevare e neutralizzare eventuali attacchi esterni, che potrebbero danneggiare i sistemi o provare a impossessarsi di informazioni importanti di privacy personale ed aziendale. Diverso sono i sistemi di protezione utilizzabili:

Gli antivirus: software che rilevano e proteggono il computer dai malware (virus, software dannosi).

I firewall: permettono, di bloccare i virus, anche non conosciuti, prima che questi entrino all’interno del computer, e volendo permette anche di bloccare all’interno alcuni virus presenti nel computer evitando così che possano infettare la rete cui si è collegati. Un firewall quindi può essere uno strumento aggiuntivo che impedisce a un virus di infettare la macchina prima che venga individuato dall’antivirus.

Gli antispyware: programmi il cui scopo è quello di cercare ed eliminare dal sistema, tramite un’apposita scansione, spyware e altri malware, programmi software malevoli, specializzati nella raccolta dati contro le norme della privacy.

Intrusion Detection System (IDS): IDS è un dispositivo software o hardware utilizzato per rilevare attacchi ai computer o alle reti locali. L’IDS non cerca di bloccare le eventuali intrusioni, cosa che spetta al firewall, ma cerca di rilevarle laddove si verifichino.

Intrusion prevention system (IPS): simile al firewall, con la differenza che un firewall lavora su porte e indirizzi IP mentre questa tecnologia lavora su programmi e utenti, impedisce ad un programma potenzialmente malevolo di entrare in esecuzione.

Insomma la prossima volta caro Arturo tieni gli occhi ben aperti, non imboccare vicoletti sconosciuti senza le dovute precauzioni e magari non portarti appresso oggetti di valore. Che altro non sono che le regole base per viaggiare in sicurezza in qualsiasi posto del mondo.

 

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