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Diventare Professionisti

Chantal Bombaci No Comments

I passi da seguire per la professione del consulente nel 2016

Quando si decide di avventurarsi nell’attività di consulente freelance, le domande che ci si pone sono molteplici. Soprattutto in fase di start up, quando bisogna orientarsi in mezzo a un mare di informazioni fiscali e tributarie.  L’insidiosa ricerca dei punti cardinali può risultare a volte davvero estenuante, per questo, ci siamo rivolti ad un esperto di settore chiedendogli quali sono gli step fondamentali per avviarsi alla carriera di libero professionista.


A cura di Lino Picciano, Consulente del Lavoro, Pisa

StartUp_Innovazione_Freelance


Con riferimento alle novità 2016 riguardanti le professioni tentiamo di estrapolare in modo semplice e sintetico i primi e fondamentali passi:

1) Scelta del regime fiscale al quale “aderire”: 

Il regime Forfettario 2016 è ormai l’unico regime agevolato al quale è possibile aderire dopo il 29 gennaio 2016. La scelta apparentemente ovvia, non va intrapresa senza un’attenta osservazione delle proprie condizioni fiscali, poiché questo regime annulla una vasta serie di detrazioni. Valutare sempre ogni singola situazione.

2) Rendersi conto della propria “identità”: 

Scegliere un segmento preciso della propria professione, su cui basare il servizio offerto; cercare di annoverare ogni aspetto di una professione spesso ne vanifica la qualità specialmente in situazioni di inizio.

“Specializzarsi” come strumento di risoluzione dei problemi e delle esigenze dei clienti, allontanandosi da scelte COMUNI, quindi maggiormente efficaci.

3) Strategia organizzativa: 

Importante la scelta del paradigma da seguire, tra cui i principali quello “chandleriano” e “simoniaco”. Il primo che vede la pre-organizzazione degli strumenti che si è deciso di utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi; il secondo invece “quasi” al contrario si basa sull’empirico degli obiettivi raggiunti che va a plasmare gli strumenti di volta in volta.

4) Risorse finanziarie: 

Il “Piano d’azione europeo per le libere professioni” messo a punto dalla Commissione Europea prevede l’assimilazione dei professionisti agli imprenditori. Anche i professionisti potranno accedere ai Fondi strutturali europei finora riservati solo alle imprese Horizon 2020 e COSME. Questo significa che i professionisti potranno accedere agli 80 miliardi di fondi Horizon 2020 per la ricerca e l’innovazione e ai 2,4 miliardi di fondi COSME per la competitività e la crescita economica. Se il profilo della professione che si va ad intraprendere lo consente, e’ possibile valutare il “crowdfunding” o ”imprese tasso O” (anche se quest’ultima ha finito i fondi per il bando iniziato il 13 gennaio, ma essendo rimasto aperto potrebbero rifinanziarlo).

5) Pubblicizzarsi “social”: 

Ormai sono i social che dettano legge, nello specifico valutare i “lead ADS” e/o le “lead page”, stando attenti al loro “raggio di risonanza” che per un nuovo professionista più è grande e più può sembrare interessante, ma potrebbe essere vanificata la qualità dei contatti avuti; quindi è consigliato l’utilizzo di entrambe.

6) Lavorare “Web”:

Concluderei questa “sintetizzatissima lista” evidenziando come ormai il Web è il luogo in cui i servizi trovano l’opportunità maggiore di evoluzione, grazie alla propria natura e che ultimamente in un contesto di internazionalizzazione, viene richiesta e di conseguenza agevolata dai mercati.

Lino Picciano
Studio Commerciale e Consulenza del Lavoro,
Tributaria e Fiscale
PICCIANO & PARTNERS

Consulenza Marketing Realizzazione Siti Web