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Social Media Manager

Francesco Degortes No Comments

Chi è e cosa fa il Social Media Manager?

Partiamo con un’altra domanda. Avete mai chiesto ad un ingegnere di spiegarvi di cosa si occupi? Le probabilità che dopo un discorso di mezzora abbiate capito qualcosa oltre alla parola ingegnere sono bassissime. Per il nostro mister x le cose non sono molto diverse, viste tutte le competenze richieste, le attitudini e le mansioni da ricoprire. Nel nostro caso forse il problema non è tanto il cosa fa, ma più il che caratteristiche deve avere.

Innanzi tutto il Social Media Manager è colui che cura l’immagine del brand, prodotto o azienda sui vari social, interagisce con i clienti in modo diretto, risponde alle loro domande, pubblica contenuti (post,link, foto, video) validi e interessanti , è sempre informato sui trends del momento, alla continua ricerca di novità ed originalità.

Per fare questo un buon SMM deve avvalersi di un piano editoriale mirato, focalizzato su obbiettivi precisi e deve monitorare costantemente feedback, analytics e insights per capire l’effettiva efficacia della strategia di social media marketing adottata e se necessario correggere il tiro.

Potrebbe essere paragonato al capo animatore del villaggio (globale).
Facebook, Twitter, Instagram, Tumblr etc sono la piscina, il campo da beach volley, il teatro e il campo da bocce e lui il nostro social media animatore ha il compito di sfruttare al meglio ogni area di intrattenimento per soddisfare gli ospiti del nostro Resort 5 stelle. Organizza tornei di beach volley, giochi in piscina o semplicemente si siede su una sdraio a fare due chiacchiere con il cliente. Il suo compito è creare “engagement”, inventando ogni volta qualcosa di nuovo e originale che stuzzichi l’interesse e la curiosità del cliente, è sempre pronto ad ascoltarlo e sa come “renderlo partecipe della vita del villaggio”.

Schematizzando potremmo dire che il Social Media Manager:

1# Partendo da un piano editoriale mirato pubblica contenuti (post, foto, video) sempre nuovi e interessanti e soprattutto diversificati per i vari social. E’ sempre aggiornato sui “trends” del momento ed è capace di crearne di nuovi utilizzando un linguaggio chiaro e accattivante.

2# Da al brand, prodotto o azienda un’identità ben definita, crea una cerchia di “followers” più vasta possibile con i quali interagisce in modo diretto e costante, il suo compito è creare “engagement”con tutti i mezzi a sua disposizione.

3# E’ paziente e dotato di sangue freddo per gestire nel migliore dei modi situazioni critiche dovute ad errori pubblicitari o altro.

4# E’ sempre sul pezzo, si tiene costantemente informato sulle novità del mercato di riferimento e studia i competitors.

5# Monitora l’andamento del suo operato attraverso i feedback e gli analytics.

6# Non è un venditore o almeno non deve farsi percepire come tale, lui è un fine incantatore: un artista dell’engagement insomma.

Naturalmente fanno parte del curriculum: buone conoscenze di web marketing e informatiche, nonché di scrittura, realizzazione video e manipolazione delle immagini, oltre ad un atteggiamento socievole, assertivo, empatico e zen.

Prendendo spunto dalla vignetta della nostra bravissima illustratrice, alla caratteristiche sopra indicate non guasterebbe aggiungere delle buone doti di chiaroveggenza.

Tirando le somme potremmo dire che quello del Social Media Manager è un gran bel lavoro al patto che nessuno vi chieda di spiegargli di che si tratti.

Social_Media_Manager

 

Content Marketing

Francesco Degortes No Comments

“Content is King”

No, non è la risposta  alla domanda di Abatantuono nel film Attila flagello di dio: chi è lo re?

E’ ciò che afferma Bill Gates in un suo articolo pubblicato sul sito di Microsoft il 1/3/1996. Vent’anni dopo possiamo dire con certezza che Bill Gates non si era sbagliato. Il contenuto è “lo re”, che nella “tremenda” sfida alla “zampa di ferro” avrebbe sbaragliato facilmente la concorrenza.

Content 1 – Attila 0.

Il modo migliore per spingere e valorizzare il tuo prodotto sono i contenuti: validi, interessanti, utili,  fruibili e originali.

Nel web ondeggiano un mare di contenuti  che cercano di farsi notare dai navigatori, ma solo quelli che rispondono alle query di ricerca  vengono  realmente fruiti.

Non parliamo di qualità oggettiva, ma di rilevanza per il target a cui miriamo.  Dai all’utente ciò che cerca,rispondi alle sue domande/esigenze, raccontagli una storia, la tua, interagisci con lui, fallo sentire partecipe di un qualcosa, di un modo di essere, mostra l’animo del tuo brand in modo da creare engagement, coinvolgilo facendo leva sulle sue emozioni.

Affinché il contenuto giunga a destinazione ed ottenga il feedback per cui è stato creato deve rispondere a determinate caratteristiche:

  • Deve interessare, distinguersi dagli altri contenuti esistenti e già pubblicati dai competitors sul web.
  • Deve essere ottimizzato SEO, cioè ben indicizzato per i motori di ricerca.
  • Soprattutto deve arrivare con tempismo: deve soddisfare il bisogno di informazione nel momento in cui esso si manifesta .
  • Deve essere semplice e utile, dare una risposta chiara e funzionale alle esigenze dell’utente.
  • Deve essere versatile per essere fruibile su formati destinati a canali  e device differenti.
  • Deve essere profilato sulle caratteristiche dei destinatari del contenuto.
  • Deve essere riutilizzabile dagli utenti, più precisamente deve poter generare condivisioni e conversazioni
  • e non ultimo deve richiamare l’attenzione di influencer della rete.

Un contenuto di qualità equivale ad un contenuto capace di attrarre, interessare e fidelizzare gli utenti.

“Il Content Marketing è l’unica cosa che è rimasta del Marketing.” Seth Godin.

Quindi crea una tua storia, attira l’attenzione utilizzando immagini, video, attrai i naviganti nel tuo porto e fai in modo che ci rimangano il più possibile e il successo sarà assicurato.

Se “Lo Re” è un buon re, il popolo saprà apprezzarlo.

Content marketing

San Valentino

Francesco Degortes No Comments

… tra fiori, cioccolatini ed engagement.

Engagement_San_Valentino

E’ arrivato San Valentino tra amanti e detrattori, forse una delle giornate più controverse dell’anno, ma non certo per le aziende. Infatti, se per gli “ingenui piccioncini” è l’occasione per mostrare il proprio sentimento raschiando spesso il fondo del salvadanaio, per le aziende è il momento di mettere in moto creatività e la fantasia, e “coinvolgere” il maggior numero possibile di clienti. Il motto di qualsiasi azienda, in questi giorni, a prescindere da ciò che venda, è stato sicuramente creare Engagement. Il termine poi calza a pennello, perché indica si la capacità di coinvolgere le persone, di riuscire a interessare qualcuno a qualcosa e portarlo a compiere un’azione per dimostrarlo. Ma engagement vuol dire anche fidanzamento ed in fondo lo scopo dei brand è proprio questo, “fidanzarsi” con il cliente: attirare la sua attenzione, stimolarlo ad interagire e creare un “legame” con esso, e far si che da buon “fidanzato/a” parli con le proprie amicizie di questo compagno eccezionale.

La missione è quindi coinvolgere, ma come?

Una delle vie più percorse è sicuramente invitare l’utente a partecipare alla vita del brand, tramite contest, concorsi, chiedendo la sua opinione, usando immagini, facendo domande, premiando la sua interazione. Il brand deve prendere vita, deve essere un luogo in cui l’utente si sente a sua agio, quasi a casa, e si senta libero di esprimersi. Sii sintetico, creativo, emozionante: coinvolgi! Falli divertire, falli esprimere, falli sognare. Attenzione però, lo scopo non è tanto raggiungere il maggior numero possibile di utenti, ma raggiungere il proprio target di riferimento e spingerlo ad agire. Non conta la quantità, ma la qualità di essi. Un engagement rate alto permette, inoltre, di raggiungere un reach vastissimo aumentando in modo naturale e spontaneo il totale dei fan.

Quindi, Buon San Valentino… a tutti “i clienti fidelizzati”.

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